Chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo
Exilles
La parrocchiale di San Pietro Apostolo, menzionata già nel 1029 e rimaneggiata nella seconda metà del Quattrocento, è nota ai fedeli per essere il luogo da cui, nel 1453, nel corso del saccheggio conseguente agli scontri tra le truppe di Ludovico di Savoia e del Conte di Provenza, fu trafugato l’ostensorio con l’Ostia consacrata che il 6 giugno dello stesso anno diede origine al famoso miracolo del SS. Sacramento, in Piazza San Silvestro a Torino. La chiesa è situata nel cuore del centro storico di Exilles.
La facciata si presenta a capanna, con la navata centrale leggermente avanzata rispetto a quelle laterali e definita da cantonali in tufo. La struttura è impreziosita da archetti a denti di sega e da un portale lapideo ad arco a sesto acuto fortemente strombato, assegnabile alla fine del Quattrocento, nel quale si alternano semicolonne tornite o spigolate con capitelli decorati da cuori e trifogli e basi ad “unghioni”. La struttura del portale è inoltre definita da una cornice quadrangolare con coronamento ad archetti polilobati e sulla chiave di volta è presente il monogramma mariano costituito da una S ed una M intrecciate, a ricordare l’antica dedicazione della chiesa alla Vergine.
La torre campanaria, pur se rimaneggiata, costituisce la testimonianza più integra dell’originario edificio romanico. Essa si compone di cinque livelli definiti da lesene angolari in tufo e cornici marcapiano. Le aperture si presentano con una successione di feritoia e monofora ai primi due livelli, quindi bifore con doppia colonnina in pietra nei due piani successivi e trifora con doppia colonnina all’ultimo livello. Conclude la struttura una cuspide piramidale in pietra.
All’interno l’edificio si sviluppa secondo un impianto a tre navate, con abside poligonale. La navata centrale è coperta da volte a crociera costolonate, ripartite da archi ogivali. Le navate laterali, frutto dei rimaneggiamenti che nel corso dei secoli hanno interessato l’edificio, sono di dimensioni diverse e differiscono stilisticamente dalla navata principale. L’imponente altare maggiore risale al 1682 e si presenta secondo lo schema del retable tripartito con colonne tortili che incorniciano il grande tabernacolo centrale. Importanti anche gli esisti della scultura lignea raggiunti nei tre altari laterali: nella navata sinistra sorge l’altare di S. Sebastiano, il cui tabernacolo ligneo, secondo la tradizione, è ritenuto quello che contenne l’ostensorio del Miracolo del SS.mo Sacramento, mentre risalgono agli inizi del Settecento sia l’altare del Rosario che l’altare di Santa Croce, il cui retable è assegnato alla cerchia di Chaffrey Faure di Thures. Il pulpito risale invece al 1728 ed è opera di Jean Faure.
Informazioni e orari
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