Borgo medievale di Sant'Ambrogio

Sant'Ambrogio di Torino

Archeologia

Elementi materiali antropici del borgo di Sant’Ambrogio
Il borgo di Sant’Ambrogio sorge ai piedi del Monte Pirchiriano sulla cui vetta troneggia la Sacra di San Michele. Il borgo ha limiti e confini chiaramente definiti dal contesto naturale e si sviluppa lungo la via Antica di Francia e il borgo divenne per questo punto di passaggio strategico per transito di merci, persone ed idee.

Nascita e sviluppo del Borgo Medievale
Il borgo di Sant’Ambrogio si sviluppa a partire dal secolo XI assumendo il ruolo di polo amministrativo, giuridico ed economico attraverso cui i monaci benedettini gestivano i loro possedimenti.

La nascita e lo sviluppo del borgo medievale di Sant’Ambrogio è compreso tra i secoli XI-XIII; lo stile architettonico è riferibile al romanico lombardo con influenze di gusto francese.

La planimetria dell’abitato attuale ricalca l’impianto benedettino delimitato dal circuito murario (XI- XIII secolo) e del sistema idrico creato dai monaci nel secolo XI.

La Cortina Muraria

In origine il fronte difensivo era costituito da una serie di cellule abitative che solo dal XIII secolo furono fuse insieme tramite il riempimento degli spazi vuoti con ciottoli di fiume uniti grossolanamente con malta.
Dell’originaria cortina si sono conservate bene le porzioni nord, est e sud, mentre si è in parte persa la porzione ovest a causa dell’ampliamento del borgo in quella direzione. L’unico esempio di torre d’avvistamento inserita nel circuito murario è rappresentato dalla torre angolare a pianta circolare ubicata tra il lato nord e il lato ovest delle mura. La tessitura muraria è realizzata con pietre di medie e piccole dimensioni legate da spessi strati i malta. I conci lapidei sono disposti a spina di pesce e i giunti stilati. Su un tratto interno del muro del lato nord e su quello est è ancora visibile il cammino di ronda con mensole litiche protette da merlatura guelfa. La forma irregolare delle mura riflette la necessità di adattare l’insediamento alle asperità del terreno; la cinta delimita un abitato che si inserisce nella categoria degli insediamenti medievali di tipo lunghi e stretti e si snoda lungo la via di Francia, l’attuale via Umberto I, allora come oggi principale via del borgo.

Le Torri del XIII secolo e le Corti

Entrati nel circuito murario e percorrendo la via principale, si trova una serie di monumenti di epoca medievale. La via è scandita e protetta da una serie di torri dell’inizio del XIII secolo. Tutte le torri presentano analoghe caratteristiche architettoniche: pianta quadrangolare, tre piani e sono costruite in pietre con giunti angolari realizzati con grossi blocchi squadrati e pareti costituite da ciottoli di fiume disposti in corsi orizzontali a spina di pesce. Il coronamento delle torri è realizzato in laterizi (usati fino al XIII secolo solo a scopo decorativo) posti di taglio e di coltello (piattabande). L’occasionale presenza di laterizi nella tessitura muraria è da connettersi a fasi di restauro databili al XIV-XV secolo.
Le torri che ancora sono presenti e si snodano lungo la via principale sono: la torre della Dogana, la torre del Palazzo del Feudo, la Torre Comunale e la Torre Campanaria.
Presso la Torre della Dogana venivano esatte le gabelle; qui si trovava la prima porta urbica, oggi non più presente come tutte le porte costruite lungo la via di Francia. Le porte furono abbattute all’inizio del XIX sec. perché pericolanti.
Proseguendo si giunge alla Torre del Feudo ai piedi della quale si apre un grande e imponente arco a tutto sesto in pietra che immette in un cortile dove è ubicato il broletto.
L’edificio, seppur rimaneggiato nei secoli, è degno di nota per la presenza di due poderosi archi in pietra sostenuti da una colonna decorata con foglie d’acanto. Del piano signorile resta una porzione oggi edificio privato. Sul muro laterale si apre, a circa 4,5 metri di altezza, una bifora a doppia ghiera con capitello a stampella con decorazione a foglie d’acanto. I muri del broletto, alti 6 metri, sono costituiti da filari di pietre ben lavorate distribuite a corsi ordinati e orizzontali stilati disposti a spina di pesce.
Lungo la via altre corti ospitano edifici rimarchevoli tra cui spicca una struttura a pianta quadrangolare di grandi dimensioni (prima metà del XIII sec.) in pietra identificata sulla base delle fonti come prigione o tribunale.
Proseguendo in direzione est ci si inoltra nel cuore più antico del borgo, fino a raggiungere la torre comunale (prima metà del XIII sec.). La torre faceva parte del circuito murario come dimostrato dalla presenza delle lastre litiche per il cammino di ronda e dalla merlatura guelfa ritrovate al di sotto dell’attuale copertura.

L’affresco delle “Dame Danzanti”

La torre ha rischiato di essere demolita per motivi strutturali, ma nel 1995 è partita una campagna di restauro che ha messo in luce una serie di elementi di grande interesse tra cui un affresco che copre l’intera parete est dell’edificio. Tale opera è divisa in tre registri separati da greche: il primo registro è in stile geometrico, la fascia centrale è decorata con una teoria di fiere e uomini incedenti ed infine il registro superiore rappresenta una danza di fanciulle. La scena si svolge sotto un porticato che ricorda il broletto. L’affresco è stilisticamente affine alle produzioni franco- piemontesi tipiche delle zone di confine, il tema profano resta un unicum nel panorama artistico duecentesco.

  centro storico, 10057 Sant'Ambrogio di Torino
tel: 011 9324411
santambrogio.di.torino@comune.santambrogioditorino.to.it |

Visite guidate su prenotazione.

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